The only easy day was yesterday
Impression realizzata da : Daniele Conforti.
NSW SEAL team 1 soldier during recon operation near Pech district, Afghanistan on 27 may 2005.
A 60 anni di distanza dall’attacco giapponese a Pearl Harbor per la seconda volta l’11 settembre 2011 gli Stati Uniti vennero attaccati a sorpresa da un nemico che riusci a colpire l’america in casa propria. Un commando composto da 19 elementi appartenenti all’organizzazione terroristica chiamata al-Qa ida (movimento paramilitare con ideali riconducibili al fondamentalismo islamico autore di azioni ostili e violenti che già in passato avevano eseguito sanguinosi attentati ai danni delle forze armate statunitensi e delle sue ambasciate sul suolo africano) dirottò 4 aerei di linea con l’intento di colpire 4 diversi obbietti (2 aerei si schiantarono contro il World Trade Center di New York, uno colpì il pentagono mentre l’ultimo si schiantò nelle campagne della Pennsylvania a seguito del tentativo di passeggeri e equipaggio di riprendere il controllo dell’aereo).
In totale 2974 persone appartenenti a quasi 90 nazioni diverse persero la vita nel corso di quell’azione terroristica, si trattava di un evento senza precedenti che lasciò il mondo intero sgomento. La reazione statunitense fu immediata e il 22 settembre l’amministrazione americana lanciò al regime talebano che governava l’Afghanistan un ultimatum: consegnare i leader di al-Qa ida agli Stati Uniti, la chiusura di tutti i campi di addestramento dei terroristi sul suo suolo afgano (e l’arresto di quest’ultimi) e garantire libero accesso alle truppe americane per verificare il corretto svolgimento delle operazioni.
Il regime talebano non rispose inizialmente all’ultimatum e il 7 ottobre 2011 l’aviazione statunitense e britannica colpirono i primi obbiettivi sul suolo afgano, bombardando postazioni talebane e campi conosciuti di al-Qa ida a Qandahar, Kabul e Jalalabad dando inizio all’operazione Enduring Freedoom.
La seconda fase vide lo schieramento di diversi assetti speciali occidentali con il compito di supportare le forze dell’alleanza del nord, che nel giro di qualche mese abbatterno il regime talebano costringendoli a lasciare il paese e ripiegare nelle zone rurali del Pakistan dove godevano dell’appoggio delle popolazioni locali.
Gli Stati Uniti e i suoi alleati avevano ottenuto una veloce e schiacciante vittoria militare prendendo il controllo del paese e instaurando un nuovo governo eletto previa votazione.
Ma ora iniziava il compito più difficile ovvero stabilizzare un paese diviso tra etnie diverse con tanti conti in sospeso e generalmente diffidente verso le autorità statali, compito reso più difficile anche dal ritorno delle forze talebane che riorganizzatesi e ritornate in Afghanistan davano inizio a guerriglia che avrebbe tenuto impegnato le forze ISAF per oltre 13 anni.
CLOTHING:
– DCU raid american appareal
– DCU boonie hat
– Asolo Fugitive
– Mechanix original gloves
– Underwear Under Armour
1st LINE:
– Rigger belt LBT
– Operator Retention Lanyard
– Carabiner
2nd LINE:
– Rodhesian Recon Vest Mjk Eagle
– Mbtir pouch Eagle
– Single mag pouch Eagle (x4)
– Medic pouch Eagle
– Canteen pouch Eagle
– Kydex pouch 9mm Eagle (x2)
COMMUNICATIONS:
– Prc148 United Star
– TEA ptt
– Earphone
ACCESSORIES:
– C.A.T.
– IR cyalume
– VIP light
– Garmin Foretrex 301
– Casio GShock
WEAPONS:
– SR 25
– Harris bipod
– 3-9×50 Scope sights
– Sig P226r
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