MARUI MWS MTR16
Quello di cui vi vado a parlare oggi non è sicuramente una novità poichè l’MTR16 è ormai sul mercato da un paio d’anni buoni ma visto che in passato non mi sono mai occupato di portare sul blog una recensione dell’MWS Marui (da cui l’MTR discende) ho preso la palla al balzo in occassione di un upgrade che ho fatto di recente su questa piattaforma.
L’MTR16 (multi tactical rifle) è di fatto un AR15 dotato di un design propietario Marui basato sulla collaudata e apprezzata meccanica Z sytem. La dotazione è basilare e si compone oltre che dal consueto caricatore da 3 slitte Piccatiny rail con standard MLOK (da 3\5\7 slot), ecco magari almeno un paio di tacche di mira avrebbero potuto fornirle visto il prezzo.
La pregevole finitura al Cerakote si sposa con dei loghi di cui non sono sinceramente un grande fan, il particolare design del receiver ha diviso la critica : che ci lo apprezza e chi lo odia, personalmente non mi dispiace essendo una reinterpretazione non troppo invasiva del classico receiver AR
L’MTR16 è dotato di comandi ambidestri, guardia del grilletto maggiorata, vertical pistol grip che ricorda molto la Magpul MOE K2 e sling plate con gancio cinghia QD
La calciatura si ispira palesemente ai modelli minimal della Mission First Tactical\Strike Industries, è dotato di due asole per ganci cinghia QD (uno per lato) ed è regolabile su 6 posizioni. Si tratta di un calcio davvero eccellente che consente rapidi cambi di spalla grazie all’ingombro ridotto e alla grande stabilità che si ottiene in fase di puntamento (merito del buttpad e della sua particolare texture che fornisce un ottima grip sulla spalla d’appoggio). Il particolare design ad angolo della punta del calcio (orientabile in avanti o indietro) ci permette inoltre di passare più rapidamente in puntamento quanto il fucile si trova in posizione di low-ready sopratutto con indosso la buffetteria.
Il frontale M-LOK è in alluminio CNC ed è lungo 16″, grazie al particolare design pulito risulta ottimo da impugnare anche in assenza di vertical grip di supporto.
La spiral fluted outer barrel è anch’essa realizzata in alluminio e fa si che l’accoppiata rail\canna dell’MTR16 nonostante la lunghezza sia estremamente leggera favorendo notevolmente il bilanciamento del fucile.
MECCANICA
Come detto in apertura dell’articolo la meccanica dell’MTR16 si basa sullo Z system, progettato da Tokyo Marui per ottenere il massimo dell’efficenza dall’alimentazione a gas e al contempo poter contare su un elevata affidabilità e durata della meccanica nel tempo. Per questo i tecnici Marui hanno optato per una corsa estremamente ridotta dell’hammer che di conseguenza stressa molto meno il bolt carrier, il battente della valvola e lo stesso hammer.
Il bolt carrier è in zama e pesa 165 grammi, è dotato di un bolt locking plate in acciaio per risolvere uno dei problemi più comuni a tutti i bolt carrier dei gbbr ovvero una deformazione eccessiva della parte che lavora a contatto col bolt stop e che nel tempo porta a perdere la funzione del fine colpi.
Nella parte posteriore è presente un nottolino che facilità il movimento del carrier ed aiuta ad avere un ciclo di armamento costante grazie alla riduzione degli attriti tra carrier e buffer tube.
Il loading nozzle ed il nozzle guide sono in plastica, la particolarità che distingue il Marui dagli altri suoi concorrenti è la presenza di una corona dell’otturatore amortizzata.
Questa ingegnosa soluzione abbassa notevolmente lo stress procurato al loading nozzle in fase di chiusura allungandone notevolmente la vita (nei loading nozzle in plastica solitamente è la parte più soggetta a rotture nel tempo).
La buffer spring è da 1,2 kg e lavora in coppia con uno speed buffer dedicato in plastica.
Il gruppo hop-up è formato da due parti : la camera è in zama ed è divisa in due parti tenute insieme da un piccolo o-ring mentre il gruppo che gestisce la regolazione è separato e trova posto nella parte superiore dell’upper. Per accedervi è sufficiente arretrare l’otturatore a attraverso la finestra di espulsione si può comodamente raggiungere la rotella che ci permette la regolazione dell’hop-up.
L’inner barrel è in ottone è ha un diametro di 6,15mm. La lunghezza è di soli 250 mm (come su tutti gli altri MWS) nonostante la lunghezza dell’outer sia di 400mm. Marui utilizza questo espediente per evitare che la potenza della replica superi quella consentita dalla legge giapponese ma a mio avviso è una soluzione che lascia il tempo che trova.
Nei fatti la inner barrel termina poco dopo la metà canna esterna e il pallino si ritrova a percorrere il resto del viaggio libero all’interno dell’outer con tutti i contro del caso (in primis le grandi turbolenze generate dal gas che cosi ha la possibilità di espandersi all’interno della canna esterna compromettente non poco la stabilità del pallino e di conseguenza la precisione). Poichè l’MTR non dispone di un sistema di regolazione della potenza (tipo Npas) questa è l’unica soluzione trovata dai tecnici giapponesi per far si che la replica rientrasse nei limiti dei 310 fps ( montando la inner di misura corretta la potenza sale agevolmente oltre i 380 fps sforando i limiti di legge).
Il gommino hop-up è il classico Marui da 50° con il tipico pressore in gomma, lavora bene con le grammature classiche ma salendo con il peso (dagli 0,28 in su le prestazioni precipitano).
Il caricatore in dotazione è uno stanag short type con capacità di 20 bb (l’MTR è ovviamente compatibile con tutti i caricatori stanag MWS tradizionali). I caricatori sono di ottima fattura e funzionano molto bene anche quando la temperatura diventa critica per i GBB, mi raccomando fate molto attenzione nella scelta del gas (parlando di pressioni) onde evitare di sputtanare anzi tempo input\outpout valve.
SHOOT TEST
- pallini Airsoft Surgeon 0,25
- gas Nimrod Green
- potenza : 1,12 joule \ 310 FPS
- distanza dal bersaglio 30 metri , indoor
SEMI AUTO (10 shoot)
FULL AUTO (20 shoot\5 miss)
CONCLUSIONI
L’MTR16 al pari degli altri modelli della serie MWS è un ottima replica GBB probabilmente la più indicata da acquistare per chi entra nel mondo del gas. Come da tradizione Marui funziona perfettamente out of the box ed è in grado di regalare parecchie soddisfazioni se utilizzata\gestita nella maniera corretta. Se parliamo di affidabilità\durata della meccanica siamo al top di categoria (solo Vipertech riesce a fare meglio), è fondamentale l’utilizzo di un gas dalla pressione non elevata (Marui consiglia di evitare di salire sopra i 120 psi) in modo da non compromettere la meccanica . Personalmente ho sempre utilizzato il nimrod blu\green a seconda della stagione senza mai avere nessun tipo di problema e macinando al contempo migliaia di pallini in scioltezza.
Ho lavorato sulla quasi totalità delle repliche a gas in commercio e devo ammettere che lo Z system è quello che mi ha impressionato di più se parliamo di durata dei componenti in relazione al materiale utilizzato (zama), sfido chiunque a sparare con un GBB 6\7000 pallini e trovare ancora tutta la meccanica in situazione di perfetta operabilità. Certo per avere questo si è dovuto scendere a qualche compromesso in primis il recoil, se lo confrontiamo con i suoi diretti concorrenti (ad esempio VFC\GHK\WE) il rinculo prodotto dall’MWS è circa la metà ma il guadagno in termini di affidabilità pareggia ampiamente il tutto.
Una delle cose che più mi ha colpito dell’MTR16 è l’estrema maneggevolezza della replica (grazie al peso contenuto inferiore ai 2,3 kg) nonostante le dimensioni (col calcio in posizione 3 si passano i 900mm), certo forse non è il fucile più adatto per i player più “minuti” ma l’ottimo bilanciamento ne facilità non poco il brandeggio in tutte le situazioni.
Parlando di resa balistica quella della MTR16 è di fatto uguale a quella degli altri MWS poichè la meccanica è identica, le prestazioni out of the box sono più che discrete benchè abbiano margini di miglioramento (sopratutto sulle lunghe distanza). Installando una inner barrel di qualità (sopratutto con lunghezza idonea alla outer impiegata) e un gommino hop-up più efficente (r\hop o flat-hop) che vi consenta di impiegare pallini più pesanti la precisione e la qualità delle rosate aumenta in maniera esponenziale.
L’unico “difetto” se cosi vogliamo chiamarlo è che la replica esce da scatola leggermente overjoule e quindi per essere utilizzata in campo richiede l’installazione di una valvola Npas che vi consenta di riportare la potenza a norma, personalemente ritengo l’angry gun MPA nozzle gen.2 la miglior scelta (attenzione a non prendere per “sbaglio” la prima generazione che è un dito in culo e richiede una lunga messa a punto per funzionare decentemente).
Per quanto riguarda gli upgrade c’è ne sono un mondo a disposizione (sia per l’estetica che per la meccanica) fate solo attenzione che non tutti sono di qualità quindi prima di effettuare qualsiasi intervento vi consiglio di informarvi bene oppure rivolgervi a un professionista.