HK MP7A1 GOI LOADOUT
Per far qualcosa di diverso dal solito ho deciso di buttar giù una piccola guida dedicata alla realizzazione una replica ad uso reenactment recentemente commissionatami dall’amico Mauro (reenactor nonchè grande appassionato di SF italiane). La protagonista di questo articolo è l’smg tedesca prodotta dalla Heckler & Koch l’MP7A1, una PDW in calibro 4,6×30 mm adottata da diverse forze speciali in giro per il mondo tra cui il nostro GOI (il gruppo operativo incursori della marina).
Realizzata all’inizio degli anni 2000 a seguito di una specifica NATO per una SMG in grado di impiegare una munizione più performante delle 9×21 e del 45. ACP che con il proliferare delle soft body armor avevano perso rapidamente di efficacia visto il limitato potere di penetrazione. L’MP7 impiega una munizione dedicata da 4,6 x 30 mm con penetratore in acciaio e una velocità di uscità elevata (735 m\s), questo unito al limitato rinculo prodotto dall’arma e all’alto rateo di fuoco (950 colpi minuto) hanno fanno di questa SMG un difficile cliente per chiunque si trovi dalla parte sbagliata della canna.
Adottata da numerosi reparti d’elite occidentali che dalle unita speciali di polizia la piccola SMG tedesca si è fatta valere in una moltitudine di teatri : dalle capitali europee ai deserti dell’Afghanistan alle operazioni VBSS nel golfo di Aden dimostrandosi sempre un sistema d’arma particolarmente efficente e letale.
Il progetto dietro a questo lavoro è nato qualche mese fa quando Mauro mi ha confidato l’intenzione di realizzare un loadout a tema GOI in cui sarebbe stato impiegato un MP7 e voleva quindi acquistarne uno e preparlo ad hoc sia meccanicamente che esteticamente. Diversi aziende airsoft si sono cimentate nel realizzare una replica con fortune alterne : da Marui a KWA passando per VFC e WE (evito di nominare volontariamente quel cesso a pedali prodotto dalla Well) sia in versione elettrica che gas blow back.
Poichè la fedelta ai dettagli per un reenactor è di primaria importanza sono stati scartati a priopri sia WE (per via dell’estetica sbagliata) sia Marui \KWA in quanto sono più una caricatura che una replica poichè realizzati in scala sbagliata. La scelta è caduta sull’ultima generazione AEG distribuita da Umarex e prodotta da VFC.
(tokyo marui SX \ vega force company DX)
Ora mi immagino che diversi di voi storceranno il naso (a ragione) poichè la prima generazione di questa SMG prodotta dalla casa taiwanese si è rivelata un ricettacolo di problemi mica da ridere ma per fortuna con la seconda generazione uscita 5\6 mesi fa VFC ha corretto un pò il tiro risolvendo almeno i principali problemi che affliggevano la piattaforma.
Per prima cosa mi sono occuppato di ottimizzare la meccanica per rendere più performante la balistica della replica in modo da potersi distingure sul campo da gioco:
- Spessormanto corretto delle ingranaggi
- migliorato la resa del gruppo aria installando una testa pistone DMAC Delirio
- corretto l’AOE pistone\settoriale
- modifica del delayer originale
- modifica della testa cilindro
- sostituzione di tutti gli oring del gruppo aria
- sostituito la inner teflonata stock con una poseidon air cushion gen.2
- installato uno PSI kit Psionic upgrades
- installato un nuovo braccetto hop up (3d printing) in grado di alloggiare correttamente il tensioner dell’ r\hop up.
- sostituito la pessima molla originale VFC
- fissato in maniera stabile sia il selector switch che il trigger switch
Alimentata con pallini dal peso corretto (0,32 g.) la replica è ora in grado di attingere senza fatica bersagli 30 x 40 cm fino a 65 metri con delle rosate più che buone (inferiori ai 30cm).
Conclusa la preparazione meccanica sono passato alla parte estetica per la cui realizzazione mi sono basato sulle foto dell’arma utilizzata dal noto operatore del GOI Mario Chima autore del fortunato libro “Caimano69 – Sabbia e polvere”.
Per chi se lo fosse perso (e nel caso vi consiglio di recuperarlo) il libro narra la storia dell’autore presso il Comsubin : dalla selezione all’addestramento fino allo schieramento nei teatri operativi (buona parte del libro racconta delle difficili missioni nel teatro iracheno prima e afgano poi) e al non semplice ritorno a casa (dovendo fare i conti con gli inevitabili effetti del PTSD).
Un libro molto interessante per chi è appassionato di reparti militari e storia contemporanea e ha come valore aggiunto il fatto che oltre a essere molto completo sotto il profilo tecnico fornisce anche una lettura molto “umana” degli avvenimenti narrati.
Grazie al materiale fotografico recuperato è stato possibile farsi un idea piuttosto precisa di come l’smg andava accessoriata e verniciata per replicare fedelmente la controparte reale.
A livello di accessori è stata installata una Insight M6X tactical laser illuminator\weapon light, un Aimpoint T1 micro (repro) e una silenziatore HK SD MP7 (Angry gun repro).
La verniciatura è avvenuta in 7 fasi
- Pulizia completa e sgrassaggio delle scocche di plastica e dei caricatori
- Ho applicato un fondo di Desert Krylon Spray su fucile e accessori
- successivamente è stata applicata con uno schema a macchie una miscela composta da 70% dark earth Gunze + 30% tan Gunze ad aerografo
- utilizzando una stencil con trama a nido d’ape è stato applicata una miscela composta 80% nato brown tamiya + 20% flat black tamiya sempre ad aerografo.
- ho effettuato uno shading utilizzando il flat black gunze diluito al 50% per simulare i residui carboniosi causati dall’utilizzo prolungato dell’arma sull’estremita del silenziatore, in prossimita dei fori di raffreddamento della canna sulla scocca e vicino alla camera di sparo.
- Una volta perfettamente asciutto ho “chiuso” il tutto con il protettivo trasparente Krylon che si è occupato di spegnere i toni più accesi del colore
- La fase finale di invecchiamento è stata eseguita con un cutter da modellismo (usando diverse tipologie di lame) utili a simulare uno scrostamento progressivo della vernice nelle zone sottoposte al maneggio, all’installazione\rimozione di accessori e allo smontaggio dell’arma nella fasi di pulizia.
La replica finalmente pronta può tornare nella mani del suo propietario che mi ha ringraziato girandomi in anteprima qualche scatto del loadout che sta realizzando.
Se l’argomento GOI stuzzica il vostro interesse non dimenticate di seguire Mauro e Caimano69 su instagram
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