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OPERATION “BARRAS” \ SIERRA LEONE 2000′

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Nella tarda estate del 2000′ la repubblica della Sierra Leone è stata il teatro di un importante operazione delle forze speciali inglesi. L’ex colonia britannica (ottenne l’indipendenza dalla corona inglese nel 1961) è uno dei paesi africani più poveri oltre a presentare ancora un grosso fenomeno di schiavismo e sfruttamento di esseri umani.

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Dall’indipendenza in poi si sono succeduti un gran numero di governi di concezione semi-occidentale che si sono prodigati solo nell’aumentare i capitali personali sfruttando le materie prime di cui il paese è ricco (diamanti, oro e ferro) piuttosto che migliorare il basso tenore di vita della popolazione.

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(miniere di ferro in Sierra Leone)

Numerosi investitori occidentali sono stati attratti in Sierra Leone dove è stato facile ottenere concessioni minerarie molto vantaggiose e dazi doganali convenienti che hanno fatto fluire fuori dal paese enormi capitali lasciando le casse dello stato sierraleonese vuote.

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(Disordini a Freetown nella metà degli anni 90′)

Nel 1992 dopo il fallimento di un piano finanziario dell’FMI per eliminare il debito il disagio sociale crebbe a dismisura e nel paese si formano decine di bande armate foraggiate da un gran numero di mercenari provenienti da Burkina Faso e Liberia. Si susseguirono una serie di sanguinosi colpi di stato da parte di formazioni paramilitari che facero precipitare il paese in una guerra civile che vedrà contrapposti il governo centale e il RUF (Revolutionary United Front) e che finirà per costare oltre 50.000 morti.

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(soldati bambino del RUF)

L’obbiettivo di entrambi i contendenti è impossessarsi delle numerose zone minerarie del paese e il RUF riuscì pian piano a prendere sotto il suo controllo ampie porzioni del paese favorito anche dai numerosi casi di ammutinamento nelle file dell’esercito regolare. Il RUF era composto da un gran numero di soldati bambino e nelle sue fila l’abuso di droghe, le violenze estreme contro la popolazione civile e un credo fanatico nel vodoo erano normale amministrazione.

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(ufficiale del RUF, gente a modo)

Solamente l’intervento dell’ECOWAS (una coalizione di paesi africana a guida nigeriana) riportò l’equilibrio in campo e si giunse a un fragile cessate il fuoco fra le tre parti.

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(checkpoint governativo sulla strada per Freetown)

Nel 1999 il consiglio di sicurezza dell’ONU costituisce una forza multinazionale composta da 13.000 caschi blu che invia nel paese per sostituire le forze dell’ECOWAS e dare inizio al processo di disarmo e smobilitazione delle bande armate. La situazione rimase comunque molto incerta, scontri e violenze nel paese perdurano nonostante la presenza dei caschi blu. In quanto sua ex-colonia l’inghilterra non poteva rimanere a guardare e nel maggio 2000 diede inizio all’operazione Palliser e invio nel martoriato paese africano un contingente.

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(royal marines prendono terra sulla spiaggia davanti a Freetown)

Una task force composta dal 1° e 2° battaglione Parachute Regiment, dai Pathfinder Platoon ed elementi del SAS appoggiati da forze aereo-navali viene inviata in Sierra Leone per provvedere all’evacuazione di cittadini europei e del Commonwealth li residenti. Le forze inglesi stabiliscono la loro base operativa presso l’aereoporto internazionale di Lungi (nei pressi della capitale Freetown) da dove iniziano le loro operazioni di evacuazione (saranno oltre 500 le persone evacuate da Freetown che stava per cadere nella mani del RUF).

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(parà inglesi preparano una fortificazione a Lungi)

La situazione nel paese è tesa e i soldati inglesi se ne rendono conto il 17 maggio quando i parà del Pathfinder Platoon vengono attaccati nel villaggio di Lungi Lol a soli 20 km dalla loro base dalle milizie del RUF. Il combattimento si protrae per diverse ore ma gli inglesi ne escono alla grande infliggendo 42 perdite agli attaccanti senza nessun caduto. Il 23 maggio è il turno dei SAS, grazie al loro prezioso contributo le forze governative riescono a mettere le mani sul fondatore del RUF Foday Sankoh .

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(parà inglesi in pattuglia)

All’inzio di giugno anche la RAF entra in azione : aerei ed elicotteri iniziano a supportare le operazioni inglesi e dei caschi blu e nel contempo le forze di terra britanniche si dedicano all’addestamento delle forze armate sierralionesi.

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(CH47 della RAF in volo sul campo dei caschi blu)

Il 22 luglio arriva nel paese il primo battaglione del Royal Irish Regiment (i green jackets) con il compito di rilevare i colleghi del Royal Anglian Regiment e continuare le operazioni di addestramento del personale locale.

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(training di personale governativo)

Oltre a queste mansioni di mentoring le truppe inglesi si occupavano anche di effettuare operazioni di pattugliamento e mantenere i collegamenti con le varie basi avanzate dei caschi blu sparse per il paese. Fu proprio durante un azione simile che il 25 agosto 2000 una pattuglia dei Royal Irish Regiment mentre si dirigeva verso un battaglione di caschi blu giordani presso Masiaka fu incaricata di controllare un area lungo il fiume Rokel, sotto controllo di una banda denominata “West Side Boys”.

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(West Side Boys, si noti uno dei numerosi feticci vodoo in uso)

Le informazioni pervenute ai fanti inglesi parlavano di una formazione di guerriglieri pronta a deporre le armi nella zona delle Occra hills e questi decisero di andare in loco ed investigare. Una volta raggiunta la zona gli inglesi si trovarono di fronte a un numero di combattenti superiori al previsto (gli inglesi erano solo 11 più un ufficiale di collegamento locale).

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Inizialmente la situazione era abbastanza rilassata ma ben presto le cose cambiarono col sopraggiungere del loro capo (Foday Kallah) e gli animi cominciarono a scaldarsi. Gli inglesi furono accusati di aver sconfinato senza permesso nel territorio dei WSB e disarmati con la forza (il capitano Flaherty ebbe appena il tempo di inviare un messaggio radio al comando britannico prima di essere anche lui disarmato e spogliato dell’uniforme). Gli 11 inglesi furono chiusi in una capanna mentre sorte ben peggiore tocco all’ufficiale di collegamento che fu buttato in una buca e poi torturato a morte.

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L’eco dell’azione dei West Side Boys si propagò in fretta nel paese , i guerriglieri avevano fatto davvero un colpo grosso catturando una formazione di soldati di sua maestà guadagnando parecchio prestigio ma allo stesso tempo avevano attirato su di loro le attenzioni delle forze armate inglesi.

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Gli West Side Boys (WSB) potevano contare inizialmente su circa un migliaio di membri (tra cui molti bambini soldato e diversi ex appartenenti alle forze del RUF) ed erano dotati di una buona quantità di armamenti (AK47, FAL L1A1, RPG-7, mitragliatrici e mortai acquistati grazie al commercio dei diamanti) ma le continue diserzioni e il morale basso aveva ridotto enormemente i ranghi che ormai erano ridotti a 200 unità

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(checkpoint dei West Side Boys)

Si trattava di una bella patata bollente da gestire per una milizia cosi piccola, tant’è che all’inizio pensarono di vendere i soldati inglesi ad un altro gruppo ma poi decisero che era meglio sfruttare i soldati catturati per ottenere un cospicuo riscatto. I WSB preserò contatto con i media locali attraverso cui fecero pervenire la loro prima proposta : in cambio del rilascio dei prigionieri  volevano fosse liberato uno dei leader del gruppo detenuto nelle carceri statali (tale generale Papa alias Bomb Blast).

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(mitragliere di bordo di un CH47 della RAF in volo sulla bush africano)

Si attivo immediatamente l’apparato militare britannico ma le operazioni predisposte dalla RAF per individuare il luogo di detenzione dei prigionieri non portarono a risultati significativi a causa della particolare morfologia del territorio. Era particolarmente difficile infatti vedere cosa si celava sotto il folto della foresta se non con rischiose ricognizioni a terra.

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(in preparazione a una pattuglia fluviale)

Il 29 agosto viene fissato un incontro tra una task force inglese con personale esperto nel condurre trattative di riscatto che nel frattempo era giunto nel paese (il gruppo era formato da elementi della polizia londinese,il team di negozazione ostaggi del 22nd SAS e il comandante di reggimento del Royal Irish Regiment”).

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(soldati inglesi davanti l’aereoporto di Lungi)

L’incontro si sarebbe svolto su una strada tra Benguema e Masiaka e vi partecipano oltre alla task force inglese e alla controparte dei West Side Boys anche due prigionieri inglesi (per precisa richiesta britannica al fine di valutare l’effettivo stato di salute). La trattativa si dimostra difficile fin da subito, Kallah leader dei WSB forte dell’attenzione ricevuta dai media si sentiva in posizione di vantaggio e aumentò la posta.

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(batteria di mortaio inglese in azione)

Oltre alla liberazione del loro generale chiesero venisse ratificato a loro piacimento il trattato di pace siglato di recente dalla varie parti in lotta, che uno dei loro colonnelli storici assumesse la carica di presidente della repubblica della Sierra Leone e che i West Side Boys diventino un unità ufficale dell’esercito governativo. Aggiungono poi di volere un telefono satellitare per poter comunicare liberamente coi mass media e la task force di negoziazione inglese una volta rientrati alla base.

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(soldato inglese durante una pattuglia nel bush)

Durante il colloquio con i negoziatori uno dei prigionieri inglesi riesce a cedere non visto una piccolo sketch contenente importanti informazioni sul luogo di detenzione e sulla qualità e quantità delle difese ad un membro della task force di negoziatori. Viene quindi assecondata l’ultima loro richiesta (il telefono satellitare) e come gesto di buona volontà viene chiesto loro di liberare 5 prigionieri. I WSB accettano e il Sergente Maggiore Head, i Caporali Sampson e Ryan ed i ranger McVeigh e McGuire vengono rilasciati, i miliziani ancora non lo sanno ma hanno firmato la loro condanna a morte.

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(parà inglese nel folto della giungla)

A Londra i vertici politici e i comandi militari si accordano sul tipo di azione da intraprendere, le squadre del SAS vengono allertate con la diramazione dei primi warning orders. Grazie all’incrocio delle informazioni passate dai prigionieri  e le coordinate estrapolate dal telefono cellulare fornito ai guerriglieri i satelliti fornirono le prime rilevazioni comprese le immagini della zona di prigionia ai comandi inglesi. Fu ricreato velocemente una copia del campo di Gberi Bana che il SAS avrebbe utilizzato per provare l’azione fino allo sfinimento : prendeva forma l’operazione Barras.

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(la prigione a Gberi Bana dopo il raid)

Furono prese in considerazione diverse tipologie di azione sopratutto riguardo la fase di avvicinamento e inserzione.L’avvicinamento via terra\fiume era si più silenzioso e poteva massimizzare l’effetto sorpresa, ma visto l’ampiezza del dispositivo mosso il rischio che qualcuno venisse scoperto anzitempo con conseguenze nefaste per i prigionieri era troppo alto. Si scelse quindi la via dell’infiltrazione eliportata direttamente sull’obbiettivo.

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(parà del 1° paruchute regiment in partenza per l’Africa)

La task force britannica doveva  condurre un attacco a sorpresa contro l’intero schieramento dei West Side Boys che erano divisi su un area composta da 3 villaggi (in uno di questi si trovava anche la prigione degli inglesi). Gli obbiettivi della missione oltre ovviamente  al recupero dei prigionieri inglesi(con le loro 3 land rover) prevedevano la cattura di Foday Kallah (capo dei WSB) e l’eliminazione di tutti i West Side Boys.

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(personale del SAS tara i ferri del mestiere in Sierra Leone)

Il comparto inglese era formato da circa 50 uomini dello squadrone D del SAS con elementi degli SBS,(per la prima volta questi due assetti speciali si sarebbero trovati a collaborare direttamente in azione, cosa divenuta poi la prassi in Afghanistan prima e in Iraq poi), 130 paracadutisti del 1st Battallion Parachute Regiment e diversi supporti logistici per un totale di poco più che 200 uomini.

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(pattuglia del SAS in un villaggio\Sierra leone)

Il gruppo di volo sarà invece formato da 3 boeing Chinook CH-47 scortati da 2 Lynx e un elicottero d’attacco MI-24H Hind noleggiato in Sierra Leone ma pilotato da personale sud africano.

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(il MI-24 Hind e il pilota sudafricano)

Il 1° settembre l’intera task force inglese viene compartimentata, le cose quindi si stanno facendo serie ed è il segno che l’azione potrebbe essere imminente. Nel frattempo un team misto SAS\SBS effettua un infiltrazione via fiume nelle paludi delle Occra Hills riuscendo a portarsi a ridosso del villaggio di Gberi Bana (villaggio in cui sono detenuti i fanti inglesi) dove realizza un observation post per monitorare e acquisire preziose informazioni in tempo reale dall’obbiettivo.

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(pattuglia di SAS\SBS prende terra nella Occra Hills)

Ed è proprio grazie al loro lavoro che si scopre che la situazione sta degenerando, i WSB sono nervosi e fucilano alcuni prigionieri governativi inoltre probabilmente grazie all’aiuto di microfoni direzionali scoprono che i guerriglieri sono in procinto di spostare i prigionieri inglesi in una località più sicura nel folto della foresta. Non si può più attendere

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(Chinook in volo sul fiume Rockel)

Il premier Tony Blair da luce verde e il 10 settembre l’operazione Barras  (ribattezzata dai suoi protagonisti “certain death”) prende il via. Alle ore 6.16 del mattino i pattini dei 6 elicotteri si staccano dalla pista con il loro carico di uomini diretti verso i villaggi dove sono basati i West Side Boys seguendo la linea del fiume Rockel.

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(soldati della task force inglese a Gberi Bana)

La cinturazione dell’obbiettivo sarà eseguita dai caschi blu giordani e dalla truppe governative. A bordo dei CH47 sono stati smontati gli oblò in modo da poter sparare anche dai finestrini investendo il campo nemico col massimo volume di fuoco.

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(combattimenti a Gberi Bana)

Alle ore 6.30 dopo che l’area era stata ammorbidita dai Lynx e dall’Hind i due Chinook infiltrano con i canaponi il team del SAS\SBS a Gberi Bana e simultaneamente prese terra a Magbeni il terzo CH47 con i parà del 1° che avranno il compito di riversare sui due villaggi più a sud una pioggia di fuoco con i loro mortai.

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(parà corrono al coperto durante gli scontri a Magbeni)

La confusione creata dall’arrivo degli elicotteri e l’impressionante muro di fuoco disorientano i WSB che presi dal panico si ritirano nella giungla. Nel frattempo le unità del SAS schierate nell’OP si ricongiungono al resto dei fire teams del SAS e insieme si fanno strada fino alla capanna dove sono tenuti gli ostaggi.

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(soldato inglese dentro alla prigione dove erano detenuti i soldati inglesi)

Durante questa azione viene colpito a morte il soldato del SAS Brad Tinn, centrato dal fuoco di una mitragliatrice GPMG (General Purpose Machine Gun inglese). Non fu mai chiarito se si trattava di una delle armi presenti sulle land rover sequestrate e quindi in mano ai ribelli oppure se si trattasse di fuoco amico.

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(parà durante una pausa dei combattimenti a Gberi Bana)

I prigionieri vengono recuperati ed esfiltrati con i Chinook sulla Sir Percival stanziata nella rada davanti a Freetown. Può iniziare cosi la seconda fase dell’operazione: la cattura di Kallay (che nel mentre era fuggito col suo stato maggiore nella giungla),non farà molta strada però ,verrà infatti catturato intorno alle 8.00 dagli uomini del SAS.

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(gli inglesi prendono il controllo di uno dei villaggi dopo la fuga degli WSB)

Ma la battaglia era lungi dall’essere conclusa. A Magbeni arriva il secondo carico di parà, il loro compito è stabilire una linea di avanzamento supportati dai mortai per eliminare tutti i ribelli.

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(parà inglesi mentre forniscono fuoco di supporto a Magbeni)

Gli West Side Boys nel frattempo sono riusciti a riorganizzarsi e si rigettano nella mischia con rinnovato vigore in uno scontro che si protrarrà per oltre 4 ore. Verso le 16 le ostilità hanno termine ed iniziano i rastrellamenti dei campi.

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(parte delle armi recuperate a Gberi Bana)

Grossi quantitativi di armi vengono recuperati ed imbarcate sui CH47 (insieme alle tre Land Rover). Tra le file inglesi si contano oltre al già menzionato caduto del SAS 12 soldati feriti (di cui un paio in maniera seria). Vengono recuperati i cadaveri di 25 WSB insieme a 18 prigionieri poi consegnati alla autorità.

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(i miliziani catturati attendono di essere evacuati)

L’operazione Barras si conclude dunque con un successo : prigionieri in salvo e i “cattivi” eliminati. Ma diverse ombre si nascondono dietro questa operazione. In primis l’amara sorte di Bradley Tinnion che fu dichiarato morto in esercitazione in modo da poter corrispondere ai familiari un indennizzo molto più basso da quello previsto per i caduti in azione.

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(finiti i combattimenti inizia il conteggio dei corpi)

Quando però il fatto venne a galla all’interno del SAS scoppiò un casino tanto che all’indomani dell’11 settembre gli operatori delle special force britanniche prima di partire per l’Afghanistan pretesero un contratto scritto dove veniva assicurato in caso di morte il pieno supporto alla famiglie.

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(un CH47 della RAF recupera le land rover catturare dai WSB)

La memoria di Tinnion ricevette un ulteriore smacco quando furono conferite le onoreficenze, a lui infatti fu assegnato il più basso riconoscimento al coraggio (per ironia della sorte era stato il primo uomo della forza di attacco a sbarcare). Ma anche sul conto dei caduti qualcosa non torna.

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(operatori del SAS a Gberi Bana)

Alcuni mesi dopo i fatti narrati giornalisti indipendenti ottennero delle testimonianze attendibili che parlavano di oltre 200 caduti tra i WSB (diverse donne e bambini che comunque avevano preso parte attiva al combattimento) che furono scaricati poi dai Chinook britannici in fosse comuni (particolare sempre negato dalle autorità inglesi).

Per chi volesse approfondire consiglio queste letture : Operation Barras di Fowler e sopratutto Certain Death in Sierra Leone (che contiene molto materiale declassificato)