UNITED WE FIGHT.
Impression realizzata da: THE CREW (Fabio Casali\Matteo Tumelero\Matteo solari\Michele Polloni\Stefano Mambrin) anno 2009
Fallujah \ Iraq 2007
Per i Seal team dell’Us Navy il teatro iracheno ha rappresentato un banco di prova e di valutazione che non solo ha consentito di saggiare le capacità di questo reparto ma anche un occasione per migliorare e mettere a punto una nuova dottrina d’impiego.
In Iraq gli Stati Uniti si sono trovati di fronte a un nuovo modo di combattere una guerra, certo non era la prima volta che gli americani si ritrovavano a combattere battaglie all’interno delle città (basti pensare al Vietnam e alla Somalia) ma in Iraq escluse le fasi iniziali dell’operazione OIF (quando la coalizione spazzo via l’esercito di saddam in poche e decisive battaglie campali) i soldati americani si ritrovarono ad affrontare un nemico nascosto all’interno delle città, che si mischiava coi civili e che basava il suo stile di lotta sulla guerriglia facendo un ricorso indiscriminato all’uso degli IED.
Già durante l’intervento in Somalia gli alti comandi statunitensi avevano realizzato quali fossero le difficoltà e le limitazioni date dall’operare in mezzo ai civili. Per neutralizzare un nemico sempre sfuggente in grado si svanire tra la folla era quindi necessario adottare una diversa forma mentis e un diverso tipo di strategia.
Era necessario condurre un tipo di guerra non convenzionale, basata sull’utilizzo di piccoli team di forze speciali (supportate da truppe regolari) in grado di colpire\neutralizzare una minaccia con rapidi colpi di mano sfruttando la superiorità data dalla tecnologia a disposizione della coalizione.
Nell’intero corso dell’operazione OIF (2003-2011) le forze speciali della coalizione furono molto attive nel neutralizzare le minacce che potevano minare la stabilità del paese. I team delle forze speciali furono utilizzati per l’eliminazione\cattura di HVT, per la liberazione di ostaggi o per la raccolta informazioni, operando spesso solo di notte per poter sfruttare al meglio il vantaggio dato dai sistemi di visione notturna e di sorveglianza (UAV).
Il successo ottenuto è merito dell’efficace addestramento a cui questi uomini sono sottoposti e dal coraggio e della determinazione di cui dispongono, requisiti fondamentali che hanno imposto le forze speciali statunitensi come un punto di riferimento quando si parla di preparazione, capacità e esperienza acquisita.
Il gran numero di decorazioni assegnati a questi reparti sono la testimonianza dell’impegno e spesso del sacrificio fatto da questi uomini per poter garantire un futuro migliore a un paese martoriato come quello iracheno.
Seal team 10 and a PJ rescue squadron durnig tactical training session, 2007